Parcheggi in città: le domande a cui il Sindaco non ha (ancora) risposto

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In merito ai parcheggi a pagamento in città, scrivevamo sul numero 31/2023 del 22 ottobre del nostro settimanale che la notizia dell’approvazione da parte della giunta comunale di un progetto per la gestione dei parcheggi in città, con una società privata che adesso dovrà andare a gara d’appalto, ha suscitato un vivace dibattito nell’opinione pubblica agrigentina. Il progetto dovrebbe prevedere, in sintesi estrema, l’istituzione di nuovi stalli di sosta a pagamento, e zone a traffico limitato con varchi elettronici di controllo tra centro storico e San Leone oltre al recupero del parcheggio di Cugno Vela e la gestione del parcheggio pluripiano di via Empedocle.

Premesso che condividiamo l’esigenza di regolamentare la materia (anche, ma non solo, in vista dell’appuntamento di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 che vedrà in città la celebrazione di diversi eventi) e che non abbiamo nessuna preclusione per la gestione anche da parte di un privato del servizio la dove esso riesce a fare meglio del pubblico con efficacia, efficienza ed economicità e salvaguardi l’interesse della collettività, abbiamo posto delle domande al sindaco che ha accettato, volentieri, di rispondere, chiedendo, però, una settimana di tempo al fine, presumo,  di recuperare la documentazione a supporto delle risposte.

La settimana che il sindaco ci aveva richiesto, è scaduta in tempo utile (due giorni prima) per la pubblicazione delle risposte sul numero 31/2023 del 22 ottobre.

Ma, “in zona cesarini” il dott. Miccichè ci ha chiesto un’altra settimana di “tempo supplementare” che ben volentieri gli abbiamo concesso con la precisazione che, nel mentre avremmo pubblicato le domande sul settimanale in attesa delle sue risposte. Ebbene le risposte non sono arrivate neanche la settimana successiva e neppure mentre scriviamo (4 novembre 2023)

Ecco di seguito le domande poste al sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè:

1) – Signor sindaco, l’attuale situazione e gestione dei parcheggi a pagamento in città è conforme a quanto stabilisce il Codice della Strada (CdS)? 

L’art. 7 comma 6 del CdS recita: “Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico”.

  • Lei ritiene che i parcheggi a pagamento che la sua amministrazione ha istituito e che comunque sono presenti in città rispettano l’articolo 7 del codice della strada?

2) Quanto ai proventi dei parcheggi a pagamento nell’art 7 comma 7 del CdS si legge: “I proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento nonché’ a interventi per il finanziamento del trasporto pubblico locale e per migliorare la mobilita’ urbana”.

  • Dottore Miccichè,  la sua Amministrazione può, gentilmente, fornirci i dati relativi a quanto stabilisce l’articolo citato? Durante la sua sindacatura,  o nell’ultimo anno contabile utile, a quanto ammonta l’introito dei proventi dei parcheggi a pagamento in città?
  • Le risorse incassate sono state destinate a quanto prevede il Codice? Se si, quali azioni sono state intraprese secondo quanto stabilisce il Codice?

3) Nel progetto di affidamento del servizio ad una Società privata è stata prevista, ai sensi dell’articolo 7, comma 8 “una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”? Se si, quale è il rapporto rispetto a quelli a pagamento?

L’articolo 7, comma 8 così recita: “Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”. Tale obbligo – si legge ancora – non sussiste per le zone definite a norma dell’art. 3 “area pedonale” e “zona a traffico limitato”, nonché’ per quelle definite “ A” dall’art. 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444 , pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico”.

 

“Queste le domande al Sindaco. Scrivevamo, inoltre, sul n.31 che,  se il Sindaco, per i compressibili impegni istituzionali, avesse bisogno di altro tempo, siamo disposti a concederlo; ci dispiacerebbe, però – per rispetto soprattutto ai nostri lettori, dover arrivare ai “calci di rigore” o non avere risposta, come è successo nel passato, in merito allo stemma cittadino, alle centraline della fibra, alla giungla dei fili volanti in via Garibaldi, alle soste del trasporto Urbano…

Chiedere è lecito, recita l’adagio, rispondere è cortesia e nel caso specifico, ci permettiamo di dire, è un diritto per i cittadini e un dovere per il sindaco”.

 

N.B: nella versione cartacea delle domande poste al sindaco, per mero errore materiale, pur mantenendo intatto il contenuto dell’articolo 7, c’è stata una non esatta citazione dei commi dell’articolo che qui abbiamo riportato correttamente.