Abbiamo chiesto a Matteo Collura, scrittore e giornalista del Corriere della Sera nonché amico e biografo di Leonardo Sciascia, una riflessione su “Leonardo Sciascia e la stampa locale” ( la riflessione è stata pubblicata sul numero 38/2019 del 17 novembre in occasione del XXX della morte dello Scrittore di Regalpietra) . La richiesta a Matteo Collura – che ha subito accettato l’invito – nasce dal fatto che, grazie al nostro collaboratore Gioacchino Schicchi, abbiamo fotografato una copia de L’Amico del Popolo, nella casa delle zie di Leonardo Sciascia in Largo Monte a Racalmuto dove lo scrittore visse per alcuni anni e di cui parlò in “Le parrocchie di Regalpetra”e “Gli zii di Sicilia”. La casa, recentemente è stata acquistata dal dott. Pippo Di Falco che vorrebbe trasformarla in una sorta di casa-

museo dedicata a Sciascia. Il settimanale Sciascia lo riceveva in Contrada Noce (vedi foto) nella Casa di campagna dove incontrava gli amici, i letterati del tempo e dove trovava la pace per dedicarsi alla scrittura.
Ecco il testo di Matteo Collura:
“ Non deve stupire apprendere che Leonardo Sciascia sia stato un lettore, perfino abbonato, di giornali locali e per di più cattolici. Egli fu sempre attento alla stampa periferica, la quale gli fornì spunti e occasioni di riflessione per la sua attività di scrittore e uomo di cultura. Per quanto riguarda poi l’appartenenza religiosa delle testate, Sciascia non soltanto ne fu lettore ma collaboratore. Uno di questi giornali è “L’Amico del Popolo”, al quale Leonardo Sciascia fu per lungo tempo un abbonato.
Personalmente ricordo di avere incontrato almeno un paio di volte, nella casa di campagna dello scrittore in contrada Noce, a Racalmuto, don Alfonso Di Giovanna, negli anni Settanta direttore del settimanale della diocesi agrigentina. Amico di Sciascia fu anche monsignor Domenico De Gregorio, che diresse “L’Amico del Popolo” tra gli anni Ottanta e Novanta.

Ancora studente all’Istituto Magistrale di Caltanissetta, Sciascia collaborò con alcune testate siciliane. In particolare con la prima pubblicazione giornalistica apparsa nella Sicilia appena liberata dai fascisti e dai tedeschi. “Unità”, il titolo di quel giornale, fondato e diretto dall’avvocato Giuseppe Alessi, cattolico antifascista, il quale attorno a quella testata riuscì a mettere insieme i giovani nisseni allora politicamente più in vista: dai democristiani ai comunisti, dai socialisti ai repubblicani. Ricordo che quando Sciascia si trovava alla Noce, le sue letture mattutine oltre ai giornali nazionali, erano quelle del “Giornale di Sicilia”, con particolare attenzione alle pagine di cronaca agrigentina, per le quali io, allora ragazzo, scrivevo. Non a caso diede una sorta di benedizione laica alla nascita del piccolo giornale racalmutese, “Malgrado tutto”.