Teatri di Pietra, Luigi Pirandello “processato” dai suoi personaggi

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Vespertino in un momento dello spettacolo ©DellaMonica

Pirandello incontra i suoi personaggi che gli si rivoltano contro in una sorta di processo al loro creatore. Lo spettacolo di Salvatore Ferlita, professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi Kore di Enna, e Sergio Vespertino, tra i migliori attori siciliani, andato in scena domenica 4 agosto al teatro di Eraclea Minoa (Cattolica Eraclea) per il circuito dei Teatri di Pietra, mette a nudo il teatro pirandelliano e lo stato in cui, per l’eternità, si troveranno immersi i suoi personaggi.
Davanti ad una scenografia tanto scarna quanto geniale in cui le sedie sono realizzate da lettere incastrate tra di loro, e con il pregevole accompagnamento di una fisarmonica (musiche di Gabriele Lomonte), lo spettatore incontra alcuni dei personaggi creati dalla penna di Luigi Pirandello: Ciampa de “Il berretto a sognagli”, la vecchia imbellettata del saggio “L’umorismo”, Vitangelo Moscarda di “Uno, nessuno e centomila”, che si trovano faccia a faccia con il loro creatore e ognuno di essi rimprovera a Pirandello – talvolta anche aspramente –  di averli cristallizzati in delle situazioni a dir poco disonorevoli.
Ciampa l’eterno cornuto, la vecchia alla derisione perpetua del lettore, senza dimenticare Mattia Pascal fantasma di se stesso o la povera Marta Ajala esclusa senza averne colpa. Personaggi che si susseguono sul palco interpretati magistralmente da Sergio Vespertino che diletta il pubblico per un’ora con il suo intenso racconto ricco di momenti di ilarità ma anche di profonda e talvolta drammatica riflessione.
Alla fine Vespertino dà voce allo stesso Pirandello che, quasi scusandosi con i suoi personaggi, dice loro: «Ognuno di voi è un micrognoso Luigi Pirandello, siete piccole schegge di me stesso: non vi ho plasmato ma sono uno di voi».
Un viaggio, quello realizzato da Ferlita e Vespertino nell’opera pirandelliana, che permette allo spettatore di conoscere meglio alcuni dei personaggi del Premio Nobel agrigentino ma soprattutto di comprendere in profondità ciò che si celava dietro alla personalità di ognuno di essi.
Unica nota negativa della serata l’avere venduto, l’organizzazione, più biglietti dei posti a sedere disponibili. Alcuni infatti hanno assistito alla rappresentazione in piedi o seduti a terra, altri recuperando sedie di fortuna (spiaggette o da campeggio). Vespertino, prima di cominciare, si è scusato con quanti, paganti, erano rimasti in piedi “per la disorganizzazione”.