
Continua la preparazione all’Ordinazione Episcopale di don Alessandro Damiano, Arcivescovo Coadiutore eletto di Agrigento. Sabato 1 agosto è stata pubblicata la seconda video catechesi, delle cinque previste. Sullo sfondo dei cinque elementi contenuti nello stemma episcopale, scelto da don Alessandro, il melograno (vedi I Video), il ramo di mandorlo (vedi video sotto), il mare, la torre e la fascia dorata, i cinque videoclip vogliono approfondire altrettanti temi legati al ministero del Vescovo nella Chiesa.
Nel secondo, “Nel segno del ramo di mandorlo” si parla del ministero del Vescovo nella Chiesa mistero di comunione.
Nel video è lo stesso don Alessandro a spiegare il motivo per cui ha voluto inserire, nel suo stemma episcopale, il ramo di mandorlo (vedi) . “Mi ha fatto innamorare del profeta Geremia – racconta – la prof.ssa Silvana Manfredi… da questo profeta ho preso l’immagine del mandorlo fiorito. Alla domanda divina:«Cosa vedi Geremia?» il profeta rispose:«Vedo un ramo di mandorlo».” Mandorlo in ebraico – ricorda don Alessandro ma anche don Riccardo Scorsone nel suo contributo all’interno del video – si dice shaqued, che significa il vigilante. Così Dio, risponde giocando sull’ambivalenza della parola: «Hai detto bene: io, infatti, vigilo (shoqued) sulla mia Parola per realizzarla». “Dio stesso è Colui che vigila, questo mi consola – dice don Alessandro – Dio non smette mai di vigilare sul suo Popolo… Per Agrigento, poi, – continua – il mandorlo rinvia alla “Sagra del mandorlo in Fiore”, evento culturale, momento di unità fra popoli e culture, in un luogo – la Valle dei Templi – che fin dall’antichità è stato culla di civiltà e di crocevia tra popoli. Così il ramo di mandorlo – prosegue – ci ricorda il dono all’unità e all’amicizia che questa nostra terra si porta iscritta da sempre nelle sue trame più profonde. La presenza del ramo di mandorlo fiorito nella stemma – conclude – vuole essere un augurio per me e per voi perché camminando insieme possiamo vedere realizzata la promessa del Signore: “sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”(Gv 10,10)