In data 15 marzo 2020, il Cartello Sociale della provincia di Agrigento, composto dall’Ufficio di Pastorale Sociale dell’Arcidiocesi e dalle Segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL, ha diramato un comunicato stampa (vedi) sull’emergenza Covid 19 indirizzato al Direttore Generale F.F. dell’ASP di Agrigento, dott. Mazza, all’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza, alla Presidente Commissione VI – Salute, Servizi Sociali e Sanitari, On.le Margherita La Rocca Ruvolo.
“ La difficile realtà determinata da questa nuova infezione causata dal cosiddetto coronavirus – scrivono – , rischia di mettere in ginocchio il sistema della sanità provinciale. La Sicilia negli ultimi vent’anni, ha subito una lunga serie di tagli indiscriminati che hanno ridotto la capacità di risposta alle domande, di salute a volte anche complesse, i cui effetti, oggi più che mai diventano evidenti anche a chi forse aveva ampiamente sottovalutato l’importanza di avere un solido servizio sanitario. Adesso – dicono – non è più il tempo di tagli, adesso è arrivato il momento di intervenire massicciamente per rifunzionalizzare il nostro sistema sanitario, per poterlo rendere efficiente ed efficace in questa lotta contro un nemico potente, la cui capacità di trasmissione ha già causato centinaia di vittime. Nella nostra provincia – continuano – il sistema sanitario sta cercando di fronteggiare questa pandemia con le risorse umane e strumentali disponibili, ma il rischio – affermano – è che ciò potrebbe risultare insufficiente qualora i numeri dovessero essere come quelli di regioni del nord. L’ infezione da covid-19, ormai lo si sa, richiede la disponibilità di posti letto di pneumologia, malattie infettive, ma soprattutto, posti letto, molti posti letto di rianimazione”. Proprio su questi posti letto – dicono “Agrigento con i suoi cinque presidi ospedalieri, è in grado di garantire soltanto 16 posti letto suddivisi con Sciacca ed Agrigento. Alla luce di ciò una valida risposta potrebbe arrivare da una funzionalizzazione del Presidio Ospedaliero “Fratelli Parlapiano di Ribera, il cui depotenziamento di questi ultimi anni ha liberato interi reparti di degenza che oggi, potrebbero essere utilizzati per tale scopo. Questa scelta – secondo il Cartello – permetterebbe in tempi rapidi di fronteggiare una potenziale richiesta di posti letto alleggerendo gli importanti carichi di lavoro degli altri presidi ospedalieri provinciali. Invece, apprendiamo – dicono – da una nota stampa, che l’ASP di Agrigento, avrebbe siglato un’ accordo per la gestione di pazienti affetti da covid-19, e non solo, con l’ASP di Caltanissetta”. Questo – fanno notare – però “non prevede nessun incremento di posti letto ad alta e media intensità di cure, tanto meno la realizzazione cosi come previsto dalla rete ospedaliera di reparti di pneumologia e malattie infettive. Riteniamo tutto che questo servirà soltanto a spalmare a tasso invariato di incremento di posti letto, i pazienti in giro per le due province”. Il Cartello, infine, chiede “se i posti letto previsti da questo accordo tra ASP, siano in grado veramente di fronteggiare i grandi numeri che è facile aspettarsi quanto prima scoppieranno nelle due provincie. L’esperienza di regioni come la Lombardia, ci dicono che bisogna prepararsi a grandi numeri e che non è permesso sbagliare. In medicina si dice che bisogna prevenire. Non si comprende – concludono – perché ci si ostini a non valutare la realizzazione di tanti posti letto nel Presidio di Ribera. Per quanto sopra – chiedono agli Enti preposti – “di valutare la superiore richiesta ed attivarsi ognuno per le proprie competenze. All’assessorato alla Salute, si chiede di impartire le opportune indicazioni, affinché la provincia di Agrigento, non si trovi impreparata a gestire questa grande calamità”.