A pochi giorni dalla beatificazione del Giudice Rosario Angelo Livatino abbiamo raccolto la testimonianza di don Salvatore Falzone, Cappellano Militare della Legione Carabinieri Sicilia. Don Salvatore ci racconta quando, da aspirante Agente di Custodia (oggi Polizia Penitenziaria), il 7 agosto del 1984, venne invitato a “comparire davanti il Sostituto Procuratore della Repubblica di Agrigento, il dr. Rosario Livatino”, per prestare giuramento prima dell’immissione in servizio. (ved foto sotto)


) Ci racconta, anche quando, nel 1998, vedendo una strada della città di Agrigento (in fondo alla via Garibaldì) intitolata “provvisoria” scrisse una lettera pubblica, dalle colonne del Giornale “Di Sicilia”, al sindaco, Calogero Sodano, chiedendo di intitolare una via della città a al Giudice Livatino. (Leggi qui) L’Amministrazione, in risposta alla lettera di don Salvatore, scelse di dedicare una piazzetta al Giudice nel quartiere di Fontanelle. La piazza, tranne in rare occasioni, (vedi qui) per tanto tempo è stata dimenticata e tenuta in stato di abbandono. Oggi il luogo – grazie al contributo degli abitanti del quartiere, del comitato “Fontanelle Insieme”, in collaborazione con l’Amministrazione e la cooperativa sociale “Rosario Livatino” – è in fase di riqualificazione. Il presidente della cooperativa, Giovanni Lo Iacono, ha deciso di “spostare” una stele – presente nel terreno di Naro, confiscato alla mafia e sequestrato proprio da Rosario Livatino – al centro della piazzetta del quartiere di Fontanelle.
L’8 maggio, la piazzetta, sarà riconsegnata alla città per renderla – auspicano i promotori dell’iniziativa – un punto di riferimento e di aggregazione sociale trasformandola nel “Giardino della Legalità”.
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