Il CSPAG condivide e sostiene la protesta dei sindaci siciliani

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Nella foto l'incontro (18/11/21) tra il Prefetto di Agrigento una delegazione di sindaci della provincia di Agrigento
Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento (CSPAG), composto dall’Ufficio di Pastorale sociale e lavoro dell’arcidiocesi di Agrigento, dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, in un comunicato stampa del 19/11/2021, condivide e sostiene la protesta dei sindaci siciliani ed il merito delle richieste avanzate al Governo nazionale per potere chiudere i loro bilanci, così come la sollecitazione a rivedere il testo unico degli enti locali per risolvere in modo organico e strutturale il problema della crisi finanziaria dei comuni.
Si tratta di richieste legittime – scrive il CSPAG –  che meritano la massima attenzione da parte del Presidente del Consiglio come del Presidente della Regione perché abbandonare i sindaci al loro destino significa compromettere il cammino del PNRR e vanificare la speranza di una ripresa dell’Isola. La disponibilità manifestata dal Governo nazionale deve trovare subito dei provvedimenti concreti per scongiurare il dissesto di centinaia di Comuni.
Bisogna considerare poi che le amministrazioni siciliane rimangono vittime della speciale autonomia che impedisce loro di accedere ai meccanismi perequativi di cui possono godere tutti i Comuni italiani.
In questo senso è chiaro che la Regione Siciliana non può limitarsi a condividere la protesta dei sindaci, ma è opportuno che faccia la sua parte con impegno e autorevolezza, in quanto gli accantonamenti resi obbligatori dalla legge nazionale per compensare l’evasione fiscale, assieme alla scarsa efficienza di Riscossione Sicilia e al mancato intervento economico della Regione rendono problematica la chiusura dei bilanci.
Davanti ad una situazione così pesante le minacciate dimissioni dei primi cittadini oggi non sono più una provocazione ma – concludono –  la premessa di un terremoto istituzionale con gravi conseguenze per la tenuta sociale delle comunità locali che rischiano di essere private di servizi essenziali.
  • Il giorno precedente (18/11/2021, vedi foto) come si legge sul sito ANCI Sicilia, “una delegazione, composta da 30 sindaci della provincia di Agrigento, era stata ricevuta dal prefetto Maria Rita Cocciufa, per affrontare le gravissime criticità finanziarie e organizzative che stanno vivendo i Comuni siciliani e per chiedere provvedimenti normativi urgenti e risolutivi idonei a sostenere i comuni, che a causa di una grave crisi strutturale e di sistema, non sono in grado di approvare i bilanci. In base base agli ultimi dati pubblicati dall’Assessorato regionale delle Autonomie Locali, infatti, solamente 152 Comuni su 391 hanno approvato il Bilancio di previsione 2021-2023 e appena 74 Comuni il Consuntivo 2020”.
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