Giovedì 7 aprile 2023, è nata al Cielo la signorina Pina Taffari, sorella dei fratelli Saverio e Pietro Taffari. Per ricordare la Signorina Pina pubblichiamo la testimonianza di Mariarosa Villareale, pubblicata sulla sua pagina Facebook. Alla famiglia Taffari assicuriamo la nostra vicinanza e la nostra preghiera.
______ di Mariarosa Villareale _______

Nel momento in cui ho saputo della sua dipartita ero per strada: alzati gli occhi al cielo per trattenere le lacrime, un azzurro sereno e una luce chiara, tipica delle mattine di primavera, mi hanno strappato un sorriso. Pina era così, era luce gentile e azzurro intenso. Non era la tipica signorina tutta trecce e merletti, porcellane e gioielli. La sua bellezza esteriore era solo un riflesso dell’amore di Dio che le dilatava il cuore. Aveva la semplicità della donna di campagna e la profondità della donna di preghiera. Vivere con lei qualche giorno d’estate era come un tuffo nel mare fresco e trasparente di Lido Fiori. Al mattino la trovavo in cucina già in ascolto della prima Messa in tv; grazie a lei ho scoperto il breviario e la preghiera del cuore. La sua vita era così, vita di preghiera continua e di lavoro intenso. Ancora mi sfugge cosa non sapesse fare, di cosa non fosse capace. Mi insegnò a cucinare, ma coniugava un sapere pratico ed uno celeste in modo unico e straordinario. Sapeva ridere dei suoi difetti, piangere per la miseria di ciascuno e infine gioire per l’infinita misericordia di Dio e il suo immenso amore, che raccontato da lei si faceva presente nel senso etimologico del termine: era lì vivo e vero, e lei sapeva donarlo a ciascuno secondo il suo bisogno. Nelle notti d’estate amavo ascoltare i suoi ricordi di giovinezza: cosa non aveva fatto? Viaggi, risate, accoglienza di fratelli e sorelle in casa sua, vicinanza agli anziani, educazione dei giovani, affidamento temporaneo di bambini, presenza viva e feconda nella comunità ecclesiale e cittadina. Ogni racconto era gioia pura che confermava con la testimonianza che Vivere è amare e servire, e che donando si riceve il centuplo.
Pina non fu madre ma amò e fu riamata come o forse più di una madre. Oggi ho fatto la Comunione pregando per la sua anima, poi ho chiesto a Dio di darmi la grazia di giungere alle soglie della Vita Eterna con il suo stesso spirito, innamorata di Gesù, felice per avere amato tutti e di avere riempito la vita con amore e sacrificio, accendendo fuochi nella giovinezza per ardere ancora nei giorni della vecchiaia.
Ricordare Pina è come fare un inno alla Vita. L’ho conosciuta già anziana, sofferente e ammalata ma dalla sua amicizia ho imparato molto più che da tanti giovani. Quanto di buono vi fu in lei, lo ha compiuto l’Onnipotente e Santo è il Suo nome.
Mariarosaria