Presentato il testo “Bioetica e Letteratura negli autori del Novecento”

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La presentazione nella sala conferenze del nostro settimanale

Giovedì 16 febbraio 2023, nella sala conferenze del nostro settimanale – per l’occasione riaperta al pubblico dopo il periodo della pandemia – è stato presentato il testo “Bioetica e Letteratura negli autori del Novecento” (ed. Medinova, Agrigento 2022) di Enzo Di Natali, nostro collaboratore, bioeticista e docente di religione. Il momento è stato promosso in collaborazione con la Casa editrice Medinova, la Società Dante Alighieri, Comitato di Agrigento presieduto dalla prof.ssa Enza Ierna che, dopo un breve saluto del nostro direttore, Carmelo Petrone, ha introdotto la conversazione tra l’autore del testo e l’editore, dott. Antonio Liotta, presidente di Medinova a cui è seguito un vivace confronto con il pubblico presente.
Il colloquio ha provato a rispondere alle domande da cui muove il libro: Cosa hanno detto i più noti scrittori italiani e non solo come Sciascia, Pirandello, Fallaci, Primo Levi, Pasolini, Ungaretti, Quasimodo, Elsa Morandi e Hermann Hesse, Tolkien ed altri, sui temi bioetici che riguardano la vita umana dal concepimento fino alla morte? Cosa hanno scritto sui temi etici che riguardano l’ambiente la ricerca scientifica e le sperimentazioni? Hanno assunto una posizione diversa dal Magistero della Chiesa, “esperta in umanità”,  come la definì Paolo VI?  Enzo Di Natali  ha ribadito quanto è emerso dalla sua ricerca, evidenziando una concordanza tra il magistero della Chiesa e i testi letterari degli scrittori presi in esame, 13 in tutto. I letterati – ha detto Di Natali – hanno confermato e qualche volta anticipato l’insegnamento della Chiesa. La sorpresa – ha notato – è doppia perché sono quasi tutti laici e atei. Tutto questo perché – ha spiegato-  fede e ragione non sono in contrasto.

Scriveva, infatti, papa Giovanni Paolo II nella introduzione dell’enciclica Fides et Ratio, circa i rapporti fra fede e ragione : “La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità. È Dio ad aver posto nel cuore dell’uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso” 

 

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