Alzi la mano chi, in prossimità delle strisce pedonali, non abbia atteso con pazienza e frustrazione, il momento propizio per attraversarle senza essere investito. Le righe bianche che fanno bella mostra di sé, per la maggior parte degli automobilisti, sono bianchi segnali collegati direttamente al clacson, a modo di tastiera: appena il pedone pone il suo passo sopra le strisce pedonali, “automaticamente” suona il clacson dell’auto che non può fermare la sua corsa. Il cittadino che va a piedi e passa sulle strisce, sembra intralciare il normale deflusso della circolazione. Come se lui debba chiedere permesso, giustificarsi e pure ringraziare l’automobilista che gli cede il passo. Eppure il Codice della strada è chiaro. All’articolo 3 definisce così un’ “attraversamento pedonale”: “parte della carreggiata, opportunamente segnalata ed organizzata, sulla quale i pedoni in transito dall’uno all’altro lato della strada godono della precedenza rispetto ai veicoli” che tradotto significa: il pedone che si accinge ad attraversare sulle strisce pedonali o che sia fermo al margine di esse in attesa di passare, ha diritto alla precedenza sugli automobilisti, che dovranno fermarsi per permettergli il passaggio. E questo sempre anche se ancora non si trova sulle strisce. Il Codice, poi, dispone che i pedoni per attraversare la carreggiata, devono servirsi, la dove ci sono, degli attraversamenti pedonali, dei sottopassaggi e dei sovrappassaggi Ebbene, ad Agrigento l’articolo 3 del Codice è sistematicamente violato dagli automobilisti, che impunemente la fanno franca anche perché la violazione degli articoli del Codice contempla una multa (163 euro) da parte del vigile urbano, ma anche la decurtazione di ben otto punti sulla patente.(VAI AL VIDEO)
Qualche controllo in più e, perché no, anche qualche multa , come per l’immondizia, potrebbe facilitare il diffondersi della notizia che, con pedoni in prossimità delle strisce ci si ferma. E che solo lì si attraversa.