Per i componenti del cartello sociale – composto dai rappresentanti di CGIL CISL e UIL e dall’Ufficio di pastorale sociale dell’Arcidiocesi di Agrigento, diretto da don Mario Sorce – la giornata di venerdì 28 febbraio è iniziata di buon ora per arrivare, sul cantiere del raccordo della SS640 con la A19 (Palermo- Catania), dove il viceministro alle infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, aveva loro dato appuntamento per la prima visita sui cantieri della 640, come annunciato durante l’ultimo incontro in Prefettura alla presenza del Prefetto, Dario Caputo, del Cartello Sociale, dei sindaci del territorio agrigentino e del direttore regionale Anas, Valerio Mele. Un tour intenso (vedi le tappe – video), che partito da Caltanissetta, ha portato il viceministro nel cantiere al km 14 della SS640 dell’Agrigento-Caltanissetta, dove ad attenderlo c’era il Prefetto di Agrigento e le massime autorità militari e di polizia del territorio agrigentino. Da qui, il sopralluogo – a cui si è aggiunto il Prefetto Dario Caputo – è proseguito nel cantiere del ponte Petrusa e della galleria Spinasanta, per concludersi, nel pomeriggio, in quello del viadotto di Akragas 1 e 2, conosciuto come ponte Morandi, nel territori del comune di Agrigento. “Non tagli di nastri ma fatti”, ha commentato così (vedi), ai nostri microfoni, il viceministro Cancelleri, i sopralluoghi nei cantieri, dando appuntamenti al prossimo fatto: la riapertura, nei prossimi giorni, del doppio senso di circolazione al km 14 della SS 640. Il ponte Petrusa invece, sarà aperto entro maggio 2020 e comunque entro l’estate così anche la Galleria Spinasanta. Buone notizie anche per il viadotto Morandi (Akragas 1 e 2) che Cancelleri spera di riaprire, inizialmente al traffico leggero, entro il 2020. Quanto, invece, alla SS 115, su nostra esplicita domanda (vedi), il viceministro ha detto che sarà oggetto, del tavolo tecnico del prossimo 9 marzo in Prefettura alla presenza dei Sindaci del nostro territorio. “ Voglio lasciare le carte a posto per le opere aperte e mai finite– ha proseguito Cancelleri – per riportare alla normalità un territorio che ha vere necessità”. Questo sopralluogo, inoltre, giunge dopo aver firmato, nei giorni scorsi, a Vicari, l’affidamento dei lavori per il raddoppio della Palermo-Agrigento, strada provinciale 121.
Il Cartello Sociale – scrive Salvatore Pezzino, unitamente a don Mario Sorce (vedi) – a seguito dei sopralluoghi effettuati sui cantieri, esprime la sua soddisfazione per le modalità con cui procedono i lavori in corso ha espresso un significativo riconoscimento per il ruolo del cartello sociale come elemento di pungolo e di costruttivo confronto per affrontare e risolvere le criticità che affliggono il territorio e ne hanno accentuato il suo isolamento. Un modello da esportare (vedi), ha sottolineato il rappresentante del Governo ai nostri microfoni (vedi), in quanto rappresenta una forma di collegamento importante tra le istituzioni e i rappresentanti delle forze sociali e imprenditoriali locali. “Un modello – continua Pezzino, che rimanda ad un modo di lavorare con spirito unitario senza per altro rinunciare alle rispettive prerogative e ai singoli obblighi di rappresentanza e di responsabilità di ognuno degli attori politici e sociali… che si allontana dagli stereotipi degli scontri aspri e delle polemiche pretestuose per perseguire gli interessi che riguardano la comunità rifuggendo ogni tentativo di strumentalizzare tanto le rivendicazioni quanto le risposte e gli impegni di chi deve risolvere i problemi. Un modello virtuoso che risponde alle logiche di un rapporto leale tra le parti in modo da fare chiarezza rispetto agli impegni assunti da parte delle autorità competenti senza limitare il diritto di critica e di stimolo da parte di chi deve presidiare l’iter delle opere in itinere per renderne conto ai cittadini. In questo modo il cartello sociale porta avanti il suo impegno anche per onorare il mandato di fiducia ricevuto dalle oltre 4.000 persone che hanno partecipato alla marcia del 25 gennaio 2020 insieme a tutti i sindaci della provincia. Un’esperienza – conclude – che ha determinato una sorta di piccola rivoluzione risvegliando la coscienza popolare degli agrigentini, che pur non abituati a manifestare pubblicamente il loro dissenso, si sono organizzati per rivendicare i loro diritti e per denunciare i colpevoli ritardi e la mancata attenzione del passato verso questo territorio”.
Il video del sopralluogo