L’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, esprime vicinanza umana ed evangelica alla Comunità di Santo Stefano Quisquina, al sindaco Francesco Cacciatore e a quanti hanno subito danni, per il vasto incendio che, nella giornata di Domenica 15 ottobre, ha rovinato il patrimonio ambientale del territorio.
Mentre esprime gratitudine agli operatori delle forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Protezione civile e ai volontari che hanno contribuito a fronteggiare le fiamme, altresì, condanna ogni condotta lesiva del creato e che mette a rischio la vita delle persone, degli animali e del patrimonio ambientale.
Auspica, da parte di tutti, una presa di coscienza delle responsabilità personali per la salvaguardia della nostra casa comune con un impegno deciso a favore di azioni preventive e la promozione di una cultura della “ecologia integrale” ( Laudato si’, 137).
“Una domenica pomeriggio di grande tristezza – ha detto il sindaco Francesco Cacciatore – . Mentre eravamo impegnati a ricevere diversi turisti per promuovere le nostre bellezze, dalla tarda mattinata un incendio sfregiava il patrimonio ambientale delle contrade Rocca e Margimuto e dopo qualche ora in contemporanea delle contrade Minavento/Bonanotte. Un gesto vile che lascia profondamente amareggiati”. “Esprimiamo ferma condanna, vicinanza e solidarietà a quanti hanno subito danni – ha aggiunto il primo cittadino – e ringraziamo tutti gli operatori delle forze dell’ordine, la Forestale, la Protezione civile comunale e i gruppi provenienti dai paesi limitrofi, i vigili del fuoco, i volontari e quanti hanno contribuito a fermare l’avanzare delle fiamme. Oggi valuteremo se presentare denuncia e, in caso di processo, ci costituiremo parte civile. ? Hanno toccato il nostro patrimonio, non dobbiamo, non possiamo permetterlo!”.
- Nota del cartello Sociale. Sul vasto incendio che ha colpito il territorio di Santo Stefano Quisquina, fortunatamente lambendo il centro abitato, è intervenuto anche il Cartello Sociale con una nota di vicinanza alla popolazione. “Sempre più spesso dietro questi tragici eventi – scrive il cartello – si nascondono mani criminali che attentano non solo al patrimonio naturale e culturale ma a volte anche alle vite umane. Altrettanto spesso questi tragici eventi si verificano a causa di una mancata prevenzione, l’incuria nella gestione del territorio, l’abbandono delle campagne e la tropicalizzazione del clima. Per questo le dichiarazioni di circostanza dei politici e dei burocrati di turno, che denunciano la esiguità dei mezzi a disposizione finiscono per umiliare ulteriormente le popolazioni colpite. In questo senso si auspica un cambio di passo per affrontare questo fenomeno che diventa sempre meno emergenziale e sempre più abituale, con un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, cittadini compresi, per collaborare nell’ambito della prevenzione e dell’educazione a rispettare l’ambiente”. (leggi qui)
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Il video dell’incendio